Si sta concludendo al CUM di Verona nella struttura di San Fidenzio il corso partenti: 26 i corsisti, di questi 10 per l’America Latina, 11 per l’Africa, 2 per l’Asia e, novità, tre giovani con la Convenzione Giovani, che è entrata in vigore il 1 ottobre. Il corso è durato 5 settimane, in modalità residenziale per affrontare le varie tematiche riguardanti la missione e il suo mondo.
Tra i partenti ci sono i veronesi don Damiano Busselli, in partenza per Cuba, don Luca Composta, in partenza per il Mozambico, Ilaria Tinelli e Federica Rettondini, laiche comboniane, in partenza per il Mozambico.
- Don Luca: “Cuori ardenti e piedi in cammino“ è il tema della Giornata Missionaria Mondiale che si celebra domenica. A te questo tema cosa dice?
I piedi vanno dove l’uomo vuole, per il cuore magari c’è qualcosa di più. Il cuore ce lo mette anche Dio nella missione che facciamo qui al Cum e che farò in Africa. Il mio cuore è orientato verso il nord del Mozambico, la missione diocesana di Namahaca: se il cuore è collegato a Dio e al voler bene di Dio, i piedi vanno di conseguenza.
- Cosa ti aspetti?
Mi aspetto una sana crisi, un momento dove riprendere in mano alcune cose della vita, alcuni pensieri, per affrontarli, cambiarli, per farli diventare nuovi. MI aspetto un rimettermi in gioco sulle strade che Dio mi mette davanti
- Dov’è nato il tuo interesse per la missione?
E’ nato tanto tempo fa, avevo 18 anni e avevo fatto un viaggio in Africa organizzato da un gruppo missionario. Da li ho iniziato a vedere le cose in maniera diversa, vedere l’Africa in maniera diversa, sentivo il bisogno di approfondirla, di viverla. Poi sono diventato prete, mi è stato chiesto di andare, e io ho detto si con molta gioia.
- Hai potuto visitare la realtà dove andrai. Che impresseione?
Si, sono stato per qualche settimana a Namahaca con don Francesco e don Fabio. MI ha impressionato certamente la povertà del contesto, ma anche la grande dignità che hanno le persone, il saper lottare con determinazione per trovare spazi di vita, per fare strada. E poi il sorriso dei bambini, che ti cambia la vita ogni giorno.
- Cosa lasci?
Lascio amici, una sorella, i genitori e una bella esperienza di parrocchia al Villaggio, a Borgo Nuovo, dove prima ho fatto il diacono e dove sono stato curato dal 2019 quando sono diventato prete fino a un paio di settimane fa.