Papa Francesco nel discorso Urbi et Orbi di Pasqua 2020 ha ricordato la situazione di Cabo Delgado. Cosa succede in questa regione del nord del Mozambico? Ne abbiamo parlato con sr Dina Ranzato, delle suore Pastorelle (la loro casa provinciale si trova a Verona, nrd) superiora in una delle due comunità che hanno a Pemba.
- Sr Dina: Cosa succede a Cabo Delgado?
Succede che da più di due anni, dalla fine del 2017, ci sono attacchi terroristici di forze non identificate che seminano terrore nella zona e distruggono o saccheggiano tutto quello che incontrano: chiese, abitazioni, uffici…
- Ma di quanti attacchi stiamo parlando?
Stiamo parlando di almeno 350 morti e 200 mila gli sfollati, secondo i dati della diocesi di Pemba
- Di fronte a questi numeri non si riesce a dare un nome a questi terroristi?
E’ quello che chiedono tutti, è quello che chiede con forza il vescovo di Pemba dom Luiz Lisboa e la Conferenza Episcopale Mozambicana: si deve indagare, si deve rafforzare la presenza dello stato nella zona.
- Ma perché proprio questa zona è presa di mira?
Cabo Delgado è la zona dell’estremo nord del Mozambico, che confina con la Tanzania, zona ricchissima di minerali. Ci sono varie ipotesi: estremismo islamico, interessi economici di chi controlla le miniere, lotte interne al potere in Mozambico… tutte solo ipotesi.
- Perché voi Pastorelle siete coinvolte?
Cabo Delgado è la parte nord della diocesi di Pemba. Gli ultimi attacchi si sono verificati a 150 km dalla città di Pemba, dove noi abbiamo due case, con 9 suore. C’è preoccupazione sia per questa situazione, sia per il COVID che è arrivato, ma non sottovalutiamo un’altra emergenza..
- Quale?
Il colera: 400 infettati solo a Pemba nelle ultime settimane!
Paolo Annechini